NUOVE CASCATE D GHIACCIO
Le nuove cascate scoperte e salite nelle Piccole Dolomiti
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GOLA DI ZAMBOTO - VALLARSA (TN)
La passione per la ricerca e l'esplorazione è una delle motivazioni più forti e naturali che spinge una persona a cercare sempre nuove strade, nella vita, nello sport come in ogni altra attività.
Capita spesso, quasi sempre, a tutti gli alpinisti di ritrovarsi naso all'insù a scrutare e indagare minuziosamente pareti e canaloni, lasciando andare l'immaginazione alla ricerca della tanto sognata linea perfetta, che sia ghiaccio, roccia o misto non importa.. quello và a seconda della stagione ;)
.. a volte sono veri e propri sogni ad occhi aperti, grandi o piccoli non cambia, si percorre quella linea immaginaria, si visualizzano e si inventano già i passaggi che si potrebbero trovare e come superarli tecnicamente.. vere fantasie verticali!
Capita a volte però, inaspettatamente, di trovare quello che si sogna.. in basso! e il fascino della scoperta e la soddisfazione si mischiano sempre con l'incredulità quando ci si trova davanti a qualcosa di grande e bello, talmente perfetto, che ci si chiede se veramente mai nessuno l'abbia mai già visto prima..
Questo è quello che mi è succeso circa a gennaio del 2015, ancora sulle.. o meglio nel cuore delle nostre fantastiche Piccole Dolomiti!
In alta Vallarsa, praticamente alle sorgenti del Leno di Vallarsa, avevo notato delle interessanti strutture rocciose immerse tra i boschi che dall'Alpe di Campogrosso scendono giù per la Val di Sinello, ipotizzavo e fantasticavo che magari con tanta fortuna, qualche piccola sorgente, colatoio o fiotto d'acqua di fusione potesse creare qualche linea di ghiaccio o misto scalabile sulle pareti.. ma ahimè li non trovai niente, un po' rammaricato decisi comunque di dare un ulteriore occhiata, dato che degli affioramenti rocciosi in realtà sembravano continuare nel bosco sottostante il sentiero che dal Passo di Campogrosso porta a Camposilvano di Vallarsa e.. sorpesa! una lucente colonnina sembrava emergere tra le rocce sul lato opposta della valle quasi un centinaio di metri sotto di me!
Ci siamo! e lo capii subito! la forra era talmente profonda e i versanti così ripidi che era impossibile scendere, se non con una corda, allora mi diressi deciso ancora verso valle in cerca di un punto debole per aggirare gli ostacoli e scendere in sicurezza a piedi sul fondo del torrente per poi risalirne possibilmente tutto il corso e ritornare così verso il Passo di Campogrosso. Qualche centinaio di metri più a valle trovai il passaggio e poco dopo iniziai a risalire sul fondo della forra.. quello che scoprii fu veramente incredibile!
Nonostante le temperature in quei giorni non fossero proprio ideali una dopo l'altra sulle pareti del canyon interessanti abbozzi di cascate, goulotte e placche ghiacciate mi accompagnaro su per la stretta valle fino ad una grande cascata finale e un piccolo anfiteatro boscoso e detritico che chiudeva la forra. Ma com'è possibile pensai che nessuno ne avesse mai accennato, che non ci fossero notizie a riguardo? una cascata d'acqua così bella quasi alle sorgenti del Leno di Vallarsa e io non ne avevo mai sentito parlare? Tanto più che poco dopo scoprii che praticamente ero ritornato al sentiero iniziale e che la grande cascata da lì era addirittura visibile..
Ormai il piccolo sogno era per me iniziato! Entusiasta del successo risalii il ripido pendio finale a fianco del grande salto roccioso ritornando sui più dolci boschi soprastanti e lì ebbi un'altra sorpresa! una vecchia e grande incisione sul tronco di un faggio riportava la scritta "ZAMBOTO" ..o forse Zambotto?
Chiaramente questo strano cognome (presumo) mi sembrò immediatamente il nome ideale per questa scoperta e decisi che sarebbe diventato il soprannome ideale, quasi esotico, per questo fantastico canyon e sicuramente avrebbe dato onore a chi c'era passato prima di me e aveva lasciato la sua traccia!
Da quel giorno ritornai pìù volte a visitare l'area, spesso con successo e a volte senza, data la quota non proprio elevata della zona, che neccessita di temperature un po' sotto la media o almeno di periodi freddi prolungati perchè si formino adeguatamente tutte le colate.
Chiaramente fu naturale condividere con amici la novità, e così dopo le prime salite in scarse condizioni e poco ghiaccio del 2015 con Andrea Carretta, ritornai con Fausto Zini nell'inverno successivo e realizzammo qualche altra nuova salita in condizioni molto migliori, intanto qualche nuovo visitatore cominciò a frequentare l'area, ed infine quest'anno, date le buone condizioni, con la mia compagna di vita e avventure Alessia fioraso ho completato la scalata delle linee che mi mancavano e decisamente completato l'opera di esplorazione.
Altrettanto chiaramente era inevitabile e naturale che prima o poi, circolando le voci, ZAMBOTO sarebbe diventato una nuova realtà per l'ice-climbing locale e la frequentazione lo sta provando, data anche la relativa vicinanza ad un punto di appoggio come il Rifugio Campogrosso e alla difficoltà delle cascate che offrono tutto sommato difficoltà medio facili. Credo sia giusto divulgare a questo punto tutte le informazini a riguardo, e mi auguro che chi ripeterà queste salite provi la stessa soddisfazione, gioia e divertimento che mi hanno accompagnato in tutte le giornate passate finora a scalare in questa bellissima e selvaggia valle. Per tanto ho deciso ora di rendere pubblica la sua storia, o meglio, quello che al momento è il frutto di tutte le mie visite, sopralluoghi, ricerca di informazioni e fantasie. Chiaramente non avendo trovato in loco nessun segno di altra frequentazione, nessuna sosta, cordone di calata, chiodi o altro ritengo che una vera e metodica ricognizione di tutte le linee non sia mai avvenuta; sono pronto e ben contento comunque di rivedere tutta la storia di "ZAMBOTO" nel caso emergessero altre informazioni storiche precedenti a riguardo.
Sotto l'aspetto pratico, voglio dovutamente aggiungere alcune importanti osservazioni, che credo siano d'obbligo, riguardo la sicurezza e la frequentazione del sito; l'accesso è relativamente comodo, ma la percorribilità del fondo del torrente non è affatto agevole e una volta entrati nella gola, l'ambiente risulta essere veramente selvaggio:
- in primis, ATTENZIONE! nonostante la relativa vicinanza al passo, una eventuale necessità di chiamata o soccorso risulterebbero complicate!
- ATTENZIONE alla caduta di sassi dai ripidi boschi sommitali, dovuta molto probabilmente al passaggio di animali e alla naturale erosione dei versanti sopra la gola, soprattutto in assenza di neve o rialzo delle temperature!
- ATTENZIONE nel percorrere l'alveo del torrente in quanto a volte è necessario attraversarlo e con poco ghiaccio sulla superficie, in alcuni punti si rischia di fare il bagno fino alla cintura!
- ATTENZIONE in caso di abbondanti nevicate, oltre a essere magari già ricoperte parti delle cascate, potrebbero esserci slavinamenti aggiunti a materiale pietroso dalle ripide vallette che continuano sopra la maggior parte delle colate!
- assolutamente sconsigliato andare fuori stagione e magari dopo abbondanti piogge perchè la zona e soggetta a forti erosioni, che ogni hanno mostrano chiari segni di materiale, tronchi e anche grossi massi, movimentati sul letto del torrente.
- RISPETTATE L'AMBIENTE E LA NATURA DEL LUOGO!
A questo punto ecco il risultato effettivo dell'esplorazione:
- 14 cascate con difficoltà tra il II+ e il V-, con dislivelli tra i 20 e 70 metri
- 2 rimanenti colate fantasma di rara formazione (ancora progetti per il futuro)
- avvicinamento dal Passo di Campogrosso (VI) circa 2 km, 1 ora in discesa fino alle prime cascate (SORGENTI DEL LENO-BOFFETAL-BLACK HOLE)
- rientro al Passo di Campogrosso (VI) circa 1 ora e 30 minuti dalla prima cascata.
- in caso di chiusura della strada da località La Guardia al Passo di Campogrosso (VI) aggiungere 1 ora circa
- da Camposilvano di Vallarsa (TN) per la Val di Sinello circa 1 ora e 30 minuti alla prima cascata (KRISTAL)
- circa 600 m e 30 minuti tra la prima e l'ultima cascata all'interno della valle.
Elenco delle cascate che ho percorso personalmente:
1. Scuola: II 2+, 15 m, sosta su albero, è la prima colata scendendo l'anfiteatro che da accesso alla gola, si trova subito a sinistra, può risultare coperta dopo qualche nevicata.
2. Cascata Sorgenti del Leno: II da 3 a 4- , 25 m, soste su alberi, scendendo la prima a destra alla base dell'anfiteatro, si forma grazie al flusso principale del torrente, molto larga e permette molte linee di salita a seconda della formazione.
3. Boffetal: II 2+, 20 m, sosta su albero, a sinistra della precedente ma completamente staccata in quanto si forma grazie ad un rigagnolo secondario indipendente.
4. Black Hole: II 4+/5-, 20m, sosta su albero, di più difficile formazione e proteggibilità, si trova in una grossa nicchia-camino, in alto di fronte alle 2 precedenti.
5-6. Alpha & Omega, ?? non ancora scalate, progetti, 2 colatine molto esili che si formano a volte sulla parete rocciosa che chiude il canyon, scendendo a sinistra, dopo il settore delle Sorgenti.
7. L'albero: II 3-, 25 m, sosta su albero, scendendo ancora la valle è sulla destra.
8. Herbivora: II 3, 25m, due colate parallele tra la vegetazione, quella di destra e molto più appoggiata e risulta coperta in caso di neve, quella di sinistra presenta un brevissimo tratto verticale in uscita, a destra scendendo ancora la gola.
9. Boschetto: II 2+, 20m, scendendo ancora dopo la precedente, un po' rialzata sulla destra tra gli alberi, rispetto al greto del torrente, può risultare parzialmente coperta in caso di neve.
10. Il tramonto dell'Etica: III 3+/4-, 35m, sosta su albero, scendere qualche centinaio di metri ancora per la valle, si trova sulla destra, leggermente incassata tra le rocce, prima di un punto in cui il torrente si abbassa superando dei gradoni rocciosi.
11. Piccolo Sogno Patagonico: III 3+/4-, 35m, sosta attrezzata con anelli alla base della prua rocciosa che sovrasta la cascata, è la prima cascata sulla sinistra al di sotto dei gradoni rocciosi che interrompono lo scorrere del torrente, scendere per il boschetto a destra.
12. La Golottosona: III 3+, 40m, sosta attrezzata con anelli sotto uno strapiombo roccioso in alto leggermente a sinistra, alla fine della larga goulotte, si trova a destra della cascata precedente. A circa 3/4 della colata può formarsi un altro ramo che continua autonomo attraverso le rocce rotte sulla destra.
13. Exchizzibur III 2+, 15m, la colata in assenza di neve presenta qualche altro risalto proseguendo per la valletta soprastante. Si trova sulla destra scendendo ancora dopo le cascate precedenti per un'altra cinquantina di metri.
14. Niagara: III 3+/4-, 70m, 2L, soste su ghiaccio o alberi, Dalla seconda sosta su alberi all'uscita della colata, salendo una ventina di metri per il bosco si raggiunge il sentiero Campogrosso-Camposilvano. Si trova di fronte alla precedente cascata sulla sinistra.
15. La canala: III 3+, 30m, sosta su alberi, si trova sulla sinistra scendendo ancora un centinaio di metri per la valle, incassata in alto in un ampio canale. La parte bassa può essere coperta dalla neve, la parte alta presenta un breve tratto verticale, al centro è interrotta da un canale detritico.
16. Kristal: III 3+, 25m, sosta su alberi, si trova sulla sinistra scendendo ancora un centinaio di metri per la valle, presenta un breve tratto verticale in partenza, è l'ultima cascata scendendo o la prima per chi arriva da Camposilvano (TN).
Avvicinamento:
- da Campogrosso per la strada panoramica dei Vaj o il sentiero 151 scendere a Malga Storta, proseguire per Malga Gegheni, superata la malga dopo una cinquantina di metri continuare per il sentiero 151 che scende verso Camposilvano, dopo una ventina di minuti circa si arriva in vista della cascata SORGENTI DEL LENO, visibile in basso tra gli alberi, in un punto in cui il sentiero traversa decisamente a sinistra in quota evitando la gola sottostante, appena superati dei grossi abeti. Abbandonare il sentiero e traversare a destra un cinquantina di metri e poi scendere per il ripido anfitetro detritico che porta alla base dell'evidente cascata principale, 1 h circa.
- da Camposilvano prendere il sentiero 151 che sale in direzione di Campogrosso e Malga Storta tralasciando la prima deviazione e ponticello per Malga Siebe, al secondo ponticello abbandonare il sentiero e proseguire sul fondo del torrente per qualche centinaio di metri fino alla prima cascata sulla destra, (KRISTAL) 1,30 h circa.
A questo punto non resta che augurare a tutti.. BUONE SCALATE!
RISPETTATE L'AMBIENTE E LA NATURA DI QUESTO FANTASTICO LUOGO!
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ALTRI SETTORI DELLE PICCOLE DOLOMITI
GOLA DELLE BISSE BIANCHE - VALLARSA (TN)
Candela - IV 6 o M7
Candelina
- IV 4+ M3
Medusa - IV 6 M7
Lucignolo - IV 4+ M5
Salto delle Cavre
- IV 4 M3
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